Illustrazione realizzata da Valentina Fontana
In mezzo a tutto il rumore del mondo
Dopo la confusione, c’è stata la paura. Dopo la paura, la rabbia. Poi la rassegnazione. Infine il silenzio. Nessun rumore molesto, nessun pensiero insistente. Una distesa infinita di tempo, uno spazio vuoto. Una me sospesa.
Ma se fosse questo il tempo per chi non ha mai tempo? Lo spazio per chi non ha mai spazio?
Se proprio nel bel mezzo di questo silenzio, potessimo ascoltare quella voce dentro, finalmente con tutto il suo volume? Se proprio nel bel mezzo di questo vuoto, potessimo visitare la casa che abbiamo dentro?
Se fosse questa la “fase” giusta per ripartire?
Be’, se fosse così, magari alla fine ci sarà ancora un po’ di spazio – ancora un po’ di tempo – per questo silenzio profondo, in mezzo a tutto il rumore del mondo.
Racconto di Elena
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Micrologo
Tutte le mattine mi siedo al mio tavolo di lavoro, lo studio si trova all’ultimo piano e dalle alte finestre, oltre al cielo e alla chioma degli alberi, si vede un elegante edificio arricchito da un bugnato liscio che confina con un’anonima facciata cieca.
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Caos familiare
Me ne sto seduto, i rimbombi delle pentole sbattute alle finestre, gli “Azzurro”
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