Illustrazione realizzata da Giulia Ortuso
Vorrei
Vivo in provincia di Bergamo e sono un’insegnante di scuola dell’infanzia.
Ci hanno avvisati che dopo la pausa di carnevale non saremmo rientrati a scuola. All’inizio ero tranquilla, ho continuato a preparare lavori per i miei bimbi (con il metodo Montessori), poi il tempo non faceva che allungarsi.
Ho avuto paura di perdere i miei famigliari, di saperli da soli in ospedale e di poter soffrire. In cinque settimane sono uscita di casa soltanto tre volte per fare la spesa.
Ho provato una gran gioia per aver scoperto e riscoperto che in casa riesco a stare bene, che amo le persone e le cose che mi circondano. Avverto la mancano gli amici, ma quelli veri li sento tutti i giorni.
La prima cosa che farò quando la quarantena finirà, sarà una bella gita in montagna, in val di Scalve. Ammetto che mi mancano le mie origini.
La seconda sarà andare al bar con mia mamma e bere un buon cappuccino per merenda.
Non credo che cambierò le mie abitudini dopo tutto questo, ma soprattutto spero di non cambiare la mia fiducia verso gli altri; quando fai la spesa adesso ti guardi in giro come se tutti, da un momento all’altro, dovessero farti del male. Vorrei tornare a chiedere aiuto per prendere un chilo di pasta sullo scaffale più alto, vorrei che gli altri mi chiedessero aiuto per leggere la data di scadenza perché hanno dimenticato gli occhiali a casa.
Racconto ispirato alla storia di Ombretta
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